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Il 3 ottobre 1973, mentre è diretto all'aeroporto di Sofia al termine di una difficile visita ufficiale in Bulgaria, Enrico Berlinguer è vittima di un incidente stradale. Il suo interprete muore e due dirigenti del Partito Comunista bulgaro rimangono gravemente feriti. Il segretario del Pei si salva per miracolo. Per diciotto anni, sulla notizia cala il silenzio. Ma nel 1991 il senatore del Pds Emanuele Macaluso svela un retroscena clamoroso: sulla strada verso l'aeroporto Berlinguer doveva morire. L'ipotesi di un complotto ordito dai governi "amici" dell'Est viene smentita dai dirigenti del vecchio Pci, ma incoraggiata dalle confidenze della vedova Berlinguer, cui Enrico aveva manifestato da subito i suoi sospetti. È l'inizio di una caccia all'indizio portata avanti dai due autori di questo libro, che passa da Sofia agli archivi dell'Istituto Gramsci, fino alle carte del dossier Mitrokhin. "Berlinguer deve morire" è un'inchiesta giornalistica che si legge come un thriller politico. Arricchito da nuovi importanti contributi, è un testo essenziale per disegnare in modo ancora più preciso il posto di Berlinguer nella Storia. E per ricordare, nel trentesimo anniversario della morte, l'ultimo grande leader della sinistra italiana. Introduzione di Walter Veltroni. Prefazione di Giuseppe Vacca.